Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

M5S

 

E già, proprio così. Molto spesso un detto racchiude in sé una saggezza ed una sagacia sopraffine.

Prima di tutto, vogliamo ribadire che il MoVimento 5 Stelle è stato l’unico componente politico del Consiglio Comunale che a Montepulciano ha votato contro il progetto di fusione.

Il motivo è presto detto: un processo di fusione, secondo noi, deve partire dal basso. Deve essere la conseguenza di un confronto che coinvolga tutti i cittadini nelle piazze, nei tavoli di lavoro con associazioni di categoria, con gli imprenditori, con i sindacati. Solo la convinzione dei cittadini che la fusione sia la strada giusta da percorrere può tradursi in una presa d’atto politica che avvii un processo di fusione. Ecco, così non è andata. Abbiamo assistito invece al processo inverso: all’interno delle stanze del potere, il partito di maggioranza ha deciso autonomamente che si dovesse avviare un processo di fusione.

Si è parlato e si parla tanto di partecipazione dei cittadini, ma non solo l’iniziativa non è partita da loro, come riteniamo corretto, ma dall’inizio del processo ancora non sono stati dati loro gli strumenti conoscitivi per formarsi un’opinione e poi esprimere un giudizio. Fino ad ora l’amministrazione si è limitata a fare periodicamente degli incontri come spot al SI fusione.

Malgrado tutto ciò, abbiamo accettato di partecipare alla Commissione Speciale sulla Fusione; se ai più superficiali questa scelta può sembrare contraddittoria, in realtà era l’unico modo per svolgere il compito proprio dell’opposizione che è quello di controllo e proposta.

Ed infatti, fin da subito, abbiamo contestato la conduzione della Commissione per il mancato rispetto delle più elementari regole democratiche: redazione di verbali pressoché inesistente, presenza nelle convocazioni di membri che si erano dichiarati fuoriusciti durante il Consiglio Comunale, ripetuti ritardi e continui rinvii, con conseguente difficoltà a calendarizzare qualsivoglia lavoro.

Siamo comunque andati avanti ed abbiamo contribuito alla correzione di molti atti, ultimo dei quali quello che volevano far passare come lo “Studio di Fattibilità”. Quest’ultimo era stato da noi sollecitato perché i cittadini avessero elementi tecnici concreti su cui poter ragionare. Le amministrazioni hanno scelto di affidarne la redazione ad Anci Toscana, al costo di 5000 euro. Dall’analisi del documento redatto da ANCI è emerso subito che esso non conteneva affatto le informazioni e le analisi che avrebbe dovuto, pertanto abbiamo proposto di approvarlo come mero atto preliminare, insomma una bozza da svilupparsi molto approfonditamente al più presto, informando Anci Toscana che un documento così fatto era del tutto privo di contenuti e che quindi non poteva neppure essere preso in considerazione. Abbiamo richiesto di sollecitare ANCI affinché presenziasse alle successive riunioni della Commissione Speciale e abbiamo chiesto la convocazione della stessa con cadenza quindicinale in modo da affrontare seriamente i lavori. Ma perché abbiamo dato tanta attenzione a questo Studio di Fattibilità? Semplice. Il nocciolo di tutto questo progetto di Fusione, a questo punto, sta proprio nella stesura di questo documento. E’ proprio grazie alle informazioni ed ai numeri che saranno scritti in questo studio che si potranno decidere in modo consapevole le sorti delle nostre due COMUNITA’. E’ per questo che abbiamo lavorato in modo energico, chiedendo dati, bilanci, economie e quant’altro fosse utile a far emergere un quadro conoscitivo completo che mettesse tutti i cittadini in condizione di capire i vantaggi e gli svantaggi di una fusione, che permettesse di quantificare le economie e le diseconomie e gli eventuali incentivi. Infine, non per ordine di importanza, abbiamo chiesto all’amministrazione di dire ai cittadini quale fossero i loro progetti di investimento degli eventuali avanzi di cassa.

Il sordo però è sceso in campo!

AD OGGI, NIENTE DI QUANTO ABBIAMO CHIESTO E’ STATO FATTO!!!!

Non solo. Siamo venuti a conoscenza che questa mattina, presso il mercato di Montepulciano, membri della maggioranza si prodigavano al volantinaggio di depliants istituzionali a firma Anci Toscana, dei Sindaci di Montepulciano e di Torrita di Siena e di Eubios (società incaricata dalla Regione Toscana), con lo scopo dichiarato di comunicare alla cittadinanza, in modo obiettivo, gli elementi del processo di fusione. In realtà, questi volantini, lungi dall’essere imparziali come ci si aspetterebbe dagli Enti pubblici, raccontano ai cittadini una serie di mezze verità.

Anci, che dovrebbe essere un organo tecnico ausiliario, super partes, nel volantino parla degli ipotetici vantaggi della fusione propinandoli come certi, ma non nomina nemmeno uno dei possibili svantaggi. Inoltre parla di fusione e unione senza evidenziare che sono processi aggregativi diametralmente opposti.

Nel volantino si parla molto di coinvolgimento dei cittadini, di partecipazione; le amministrazioni si auto-incensano per aver organizzato un programma di incontri in cui saranno mostrati i vantaggi della fusione (solo vantaggi?) e nei quali i cittadini potranno esprimere la propria opinione. Vogliamo svelare all’amministrazione un segreto: i cittadini potranno pronunciarsi solo dopo che qualcuno avrà messo loro disposizione dei dati su cui ragionare, possibilmente completi ed imparziali. E quali sono questi dati?  Quelli che dovrebbero essere scritti nel famoso studio di fattibilità, che ad oggi ancora non c’è. Speriamo che quando sarà pronto, se mai lo sarà, non sia troppo tardi per poterne parlare. Nel frattempo, negli incontri, l’amministrazione si limiterà ad illustrare i presunti vantaggi della fusione. Questa sì che è una corretta e imparziale informazione. Complimenti!

Siamo veramente stanchi di persone che predicano bene ma poi sono sordi a qualsiasi richiesta di VERO coinvolgimento e trasparenza. Cominciamo a pensare che questo progetto di fusione debba essere portato avanti per interessi che non sono quelli dei cittadini e pertanto non si voglia indagare troppo sulla sua convenienza.

Noi comunque saremo sempre presenti e vigili, come si addice ad una forza di opposizione responsabile, poiché questo processo di fusione ha l’obiettivo di modificare irreversibilmente l’assetto istituzionale di due comunità e delle loro identità e, questo, deve essere chiaro ai cittadini: una volta fusi non si può tornare indietro!