Il giorno 6/11/2017 l’amministrazione comunale ha convocato un’assemblea su richiesta dei genitori e i loro rappresentanti, a cui hanno partecipato anche i membri del nucleo valutazione mensa e l’azienda concessionaria del servizio mensa, nelle persone del loro responsabile dell’HACCP e di un loro manager.
Come prevedibile, basandosi sull’esperienza delle precedenti assemblee organizzate dalla nostra amministrazione, l’incontro non ha prodotto nessun chiarimento, anzi, tutt’altro. Si è rivelato un patetico tentativo di imbonire i genitori e si è concluso con una ridicola richiesta di fiducia nella loro capacità di gestire la vicenda! Che faccia tosta!
Riportiamo alcune delle più imbarazzanti dichiarazioni che i genitori sono stati costretti ad ascoltare.
Cominciamo con la prima delle contraddizioni emerse, riguardante il momento in cui è stata informata l’amministrazione della contaminazione del cibo.
Secondo quanto affermato dal responsabile HACCP i dipendenti della sua azienda avrebbero informato immediatamente sia l’ufficio comunale preposto (e quindi l’assessore Profili) sia la propria azienda. Noi abbiamo fatto notare loro che l’assessore, in consiglio comunale, ha affermato di essere stata informata il giorno dopo.
Nell’imbarazzo più totale, con un filo di voce, la responsabile dell’ufficio alla persona ha confermato di aver ricevuto la comunicazione scritta solo il giorno successivo all’evento.
Il rappresentante della Vivenda, pur imbarazzato, non ha ribattuto.
Abbiamo quindi chiesto alla Vivenda perché essi non avessero avvisato l’USL.
Ci è stato risposto che non gli competeva. Al che abbiamo ribattuto che loro hanno sottoscritto un contratto in cui è previsto che, nell’eventualità si verificasse un caso di sospetta tossinfezione, debba essere immediatamente informata l’USL di competenza.
Abbiamo fatto notare loro, inoltre, che se non hanno informato immediatamente l’assessore, avrebbero dovuto avvisarla loro l’USL. Ci è stato risposto che non l’hanno avvisata perché non c’era un sospetto di tossinfezione alimentare come risultava dalle analisi che loro avevano fatto.
Spiazzati da tale affermazione, soprattutto per il ruolo ricoperto dalla persona che la stava facendo, abbiamo ricordato che solo delle analisi chimiche avrebbero potuto scongiurare l’ipotesi di una tossinfezione e che al momento dell’accaduto non potevano sapere assolutamente nulla sul tipo di contaminazione avvenuta.
Per questo motivo andava chiamata l’USL.
Abbiamo ricordato inoltre che centinaia di bambini avevano mangiato pasta contaminata da parassiti (reato punibile penalmente), e che, pertanto, avevamo difficoltà a credere che non avessero ritenuto questo sufficiente per avere il dubbio, ripetiamo, il dubbio, che qualche bambino si potesse sentire male, dato che tra le utenze ci sono anche bambini di due anni.
Visto il loro silenzio, siamo andati oltre e abbiamo chiesto se, al fine di individuare più celermente le cause di eventuali tossinfezioni alimentari, siano stati conservati per le 72 ore successive, campioni rappresentativi di 80 g per ciascun prodotto somministrato, così come prevede il contratto.
Ci è stato risposto candidamente che non lo hanno fatto.
Hanno aggiunto inoltre, ritenendola una scusante forse, che si sono accorti della contaminazione a fine turno; la pasta era già stata servita tutta e a loro avviso non era più possibile interrompere il servizio e quindi neanche quella che era stata servita è stata poi recuperata.
Un altro fatto che non è stato chiarito è la responsabilità in merito alla contaminazione della pasta.
Il responsabile HACCP ha ribadito quanto detto dall’amministrazione, ossia che la Fabianelli si sarebbe assunta la responsabilità della contaminazione. Peccato che dalla comunicazione a firma Fabianelli emerga tutt’altro. Essa afferma che il loro processo di essiccazione elimina ogni possibilità di infestazione che dovesse provenire dalle semole utilizzate e riconduce la contaminazione nell’ambito dello stoccaggio e della conservazione del prodotto confezionato, ambito che va dal magazzino dello stabilimento di produzione Fabianelli, a quello delle mense. Per quanto li riguarda, hanno potenziato i controlli sui propri magazzini ma nulla possono dire o fare, ovviamente, riguardo i magazzini dei loro clienti, come la Vivenda.
Ci chiediamo: non sarebbe stato il caso di sospendere il servizio precauzionalmente fin quando non si fosse esclusa una ipotetica infestazione dei magazzini della Vivenda? Anche perché, sempre la stessa Fabianelli, dichiara che il coleottero infestante in questione è in grado di perforare le confezioni integre. Questo ci induce a pensare che comunque il magazzino comunale in gestione alla Vivenda possa essere stato infestato e che lo sia tuttora se non bonificato.
Ci rendiamo conto però che se l’aver mangiato un piatto di pasta con parassiti non desta preoccupazione alcuna nell’amministrazione comunale, appare sciocco pretendere che ci si preoccupi di un ipotetica infestazione di un magazzino.
Dalle denunce di alcuni genitori durante l’assemblea è emerso che, già prima dell’episodio della contaminazione della pasta, si sarebbero verificate grosse carenze gestionali che, se confermate, sarebbero gravissime. E’ stato detto che alcuni operatori fumerebbero nella zona cucina, che avverrebbero scambi di piatti fra i bambini e che sarebbero stati trovati pezzi di plastica nei piatti. Quello che ne uscirebbe non è certo un quadro rassicurante e soprattutto non lo definiremmo “un fiore all’occhiello” come invece ha fatto l’amministrazione comunale.
E’ l’ora di smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che sia stato fatto tutto il necessario, minimizzando l’accaduto.
Questa vicenda ha dimostrato la leggerezza con cui viene gestito un servizio importante quanto delicato perché coinvolge utenti deboli, i bambini e gli anziani, che richiederebbero invece la massima attenzione e protezione. Ha dimostrato inadempienze, incapacità gestionali, carenze procedurali, fortunatamente senza conseguenze sulla salute, almeno per quanto ne sappiamo fino adesso.
E’ giunto il momento di pretendere da chi ci amministra, non solo nelle parole ma anche nei fatti, la competenza e capacità tanto millantata.
E’ inaccettabile che chi dovrebbe amministrarci si senta giustificato nei propri errori perché non gli era mai capitato un episodio del genere. Non si può imparare a fare l’assessore alle spalle dei cittadini, le competenze bisogna averle prima di accettare un incarico del genere.
E’ ancora più inaccettabile il muro di omertà e connivenza di tutta l’amministrazione che difende a spada tratta un operato indifendibile, minimizzando l’accaduto e dimostrando ancora di più, come se ce ne fosse bisogno, di non aver a cuore la salute dei nostri figli ma la difesa della poltrona di una di loro.
MoVimento 5 Stelle di Montepulciano
Uso il condizionale data la delicatezza dell’argomento. Premetto che chi scrive si basa su quello che è stato scritto e/o dichiarato su FB. QUANDO IL GATTO NON C’E’ IL TOPO BALLA, recita un proverbio popolare. La situazione delle mense è sempre stata esposta a rischi di inadeguatezza, sia strutturale, sia organizzativa. Rientra, dispiace dirlo nel costume dei vecchi seminari,conventi, mense dei poveri dove con poco le istituzioni, tramite improvvisati gestori affidavano le mense a chi non aveva lavoro o al buon cuore di qualche cittadino, si mettevano la coscienza a posto poi….. Oggi invece ci sono strumenti adeguati previsti da leggi regionali, tanto il responsabile HACCP che i suoi collaboratori effettuano un corso di adeguamento sul comportamento da tenere, dallo stoccaggio delle merci, materie, prime, refrigerazione e abbattimento, igiene personale, dove e come una sostanza deve essere manipolata, a tenere lontane sostanze rispetto ad altre per evitare contaminazione, e poi il vestiario per chi effettua la lavorazione e in ultimo come devono essere i locali di preparazione pietanze. Nulla è lasciato al caso, un buon cuoco o chi per lui non è niente se disattende alle norme di LR.
Chi scrive è in possesso di attestazione HACCP e non posso rimanere insensibile difronte a banali errori di comportamento ma con rischi inimmaginabili. Diamoli quindi spago alle loro scuse puerili, ma ci sono situazioni che nell’immediato vanno risolte.