Ciao portavoce, ho saputo che i comuni di Montepulciano e Torrita di Siena vogliono fondersi. Voi del MoVimento 5 Stelle di Montepulciano cosa ne pensate?
In linea teorica un processo di fusione può portare dei vantaggi da un punto di vista economico. Proprio per questo non siamo contrari a priori. Ma, come si sa, bisogna giudicare le questioni da come esse vengono messe in atto e da quali obbiettivi realmente perseguono. Diciamo che a Montepulciano siamo partiti subito con il piede sbagliato! Anzi, SONO PARTITI con il piede sbagliato!
In che senso, scusa?
Due liste, dello stesso partito, che hanno vinto le elezioni amministrative nel 2014, si sono riunite a porte chiuse ed hanno deciso di portare avanti questa iniziativa…….
Beh, ma se voi non siete contrari alla fusione a priori, allora non lo sarete neanche in questo caso! La coerenza è un vostro vanto!
Infatti, proprio perché siamo coerenti, diciamo di essere nettamente contrari a questo tipo di fusione! Lo abbiamo già manifestato ad un incontro organizzato dal PD dei due comuni a Torrita di Siena il 17 Giugno 2016: per noi la fusione può essere un ottimo percorso SOLO SE PARTE DALLE REALI ESIGENZE DEI CITTADINI!
Si, ma cosa te ne importa se l’iniziativa non è venuta dai cittadini ma è invece stata proposta dalle forze politiche che amministrano attualmente i due comuni? Se l’idea è giusta, rimane giusta chiunque sia a proporla o no?
Certo, la proposta può provenire dalla politica, ma come risposta ad un’esigenza o un interesse del cittadino. Quello che contestiamo è che stanno facendo una campagna promozionale per convincere i cittadini, senza però che vengano forniti numeri e dati oggettivi su cui ragionare per potersi fare un’opinione al riguardo. Ciò non è dovuto alla mancata volontà di informare i cittadini, bensì all’assenza di valutazioni preventive di qualunque tipo. Il bello è che poi accusano il M5S di pressappochismo e superficialità!
In pratica si sono trovati 2 sindaci a cena, una sera, ed hanno deciso autonomamente la strada da percorrere, per convenienza politica. A tutt’oggi non hanno ancora tirato fuori uno studio di fattibilità per capire vantaggi e svantaggi, costi e benefici. Nessuna analisi da far leggere ai cittadini comuni, ai commercianti, agli agricoltori. Il vuoto assoluto, solo promesse di un futuro migliore.
È un metodo che a noi non piace affatto. Nel mondo reale, prima si valuta l’opportunità economica e gli impatti sulla popolazione e solo dopo si può procedere all’iter informativo e infine decisionale.
Ma chi amministra ha vinto le elezioni, quindi la maggioranza dei cittadini è favorevole ad ogni loro iniziativa…
Ed è esattamente questa la differenza tra noi e loro. Noi non ci arroghiamo il diritto di decidere autonomamente per conto dei cittadini, non ci sentiamo delegati, ma portavoce. Loro hanno vinto le elezioni per amministrare i comuni, NON PER AMMINISTRARE IL NOSTRO FUTURO! Se ci sono delle opportunità, se ne parla in un Consiglio Comunale aperto, nel corso di assemblee o durante un’agorà e poi si decide insieme alla collettività il da farsi. Passo dopo passo.
Ma è stato portato un atto di indirizzo al consiglio comunale di Montepulciano il 25 luglio 2016: questa non è condivisione? Come avete votato?
Infatti. A parte il fatto che decisioni importanti non si presentano in un Consiglio Comunale convocato nel mezzo dell’estate alle ore 17, con quattro consiglieri ed il vice sindaco assenti, quel documento ci è stato presentato durante la Conferenza Capigruppo, senza una discussione preventiva, con il solito stile del “prendere o lasciare”. E tutto ciò è stato discusso SOLO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI MONTEPULCIANO. Entrando nel merito dell’atto di indirizzo, veniva semplicemente richiesto un incondizionato appoggio alla loro iniziativa di fusione, senza che fosse fornito uno studio di fattibilità o qualunque dato da analizzare per poter esprimere un parere motivato. Veniva richiesto “democraticamente” un atto di fede nei loro confronti!
Non potevamo che votare contrari, dopo aver evidenziato i grossi limiti, dal punto di vista democratico, che attualmente affliggono il processo di fusione che si vuole mettere in atto.
Ma è previsto un referendum consultivo e nella lettera di intenti delle amministrazioni si dichiara che la fusione si farà solo se la maggioranza di ciascun comune sarà favorevole. Mi sembra un processo democratico.
In apparenza sì. Purtroppo questa è pura ipocrisia. Le norme che regolano i processi di fusione sono regionali e non è previsto né consentito ai comuni modificarle per ciò che regolamenta l’evento referendario. In poche parole l’esito del referendum si basa sul voto della MAGGIORANZA DEL TOTALE DEI VOTANTI DEI DUE COMUNI, pertanto potrebbe accadere che se poco più della metà dei Poliziani votasse a favore, la fusione si farebbe, anche se i Torritesi fossero tutti contrari e non ci sarà lettera d’intenti che possa impedire che il processo di “annessione” venga portato a compimento dalla regione. Non almeno allo stato attuale delle cose.
Ho visto che i due comuni stanno iniziando ad associare alcuni servizi. Stanno partendo senza di voi?
Ti ripeto, loro hanno vinto le elezioni e loro amministrano i comuni di Torrita di Siena e Montepulciano. Associare i servizi tra i due comuni è una loro prerogativa. Ma l’impressione che noi abbiamo è che tutti gli accorpamenti degli uffici fatti finora, e di quelli che sono già stati calendarizzati nei prossimi mesi, abbiano lo scopo di far in seguito dichiarare loro: “cari cittadini, cosa vi cambia se noi ci fondiamo con Torrita di Siena? Tanto già siamo associati, avremo così gli stessi servizi ed in più i soldi della Regione e dello Stato”, scordandosi completamente che queste funzioni possono essere assolte già dall’UNIONE DEI COMUNI VALDICHIANA SENESE, che comprende 10 comuni tra i quali Montepulciano e Torrita di Siena, appunto.
Si, ma quale metodo migliore della sperimentazione sul campo tramite accorpamento dei vari servizi, per verificare la bontà o meno di una fusione? Nel peggiore dei casi si potrebbe sempre tornare indietro, no?
Questo è un approccio rudimentale e obsoleto. Quando si amministra la cosa pubblica non ci si può permettere di andare per tentativi e sperare che tutto vada per il meglio. Il senso di responsabilità ed il rispetto per il denaro pubblico dovrebbero imporre una seria valutazione preventiva delle conseguenze delle proprie iniziative. Tornare indietro sui propri passi, ammesso che sia possibile, significherebbe come minimo un periodo di disservizio per i cittadini oltre ad un dispendio di denaro pubblico che di questi tempi non è cosa da poco.
Ed ora cosa farete?
Il nostro compito sarà quello di seguire i lavori appena si insedierà la Commissione Speciale sulla fusione dei comuni. Poi analizzeremo in maniera critica il progetto di fattibilità che verrà redatto a livello Regionale. Nel frattempo terremo informati i cittadini su ciò che viene analizzato in commissione e allo stesso tempo raccoglieremo tutte le idee e le proposte che i cittadini di Montepulciano ci forniranno.
Montepulciano 23 settembre ’16
MoVimento 5 Stelle di Montepulciano