Oggi Assemblea Straordinaria di ATO Toscana Sud a seguito degli sviluppi giudiziari dell’inchiesta sull’affidamento a SEI Toscana del Servizio di gestione dei rifiuti nelle tre provincie di Siena Arezzo e Grosseto. Già dall’ordine del giorno (nomina del sostituto del DG ing. Corti agli arresti domiciliari e incarico ad uno studio legale per seguire tutta la vicenda) appare chiaro che non c’è alcuna intenzione di mettere mano alla questione di fondo circa le responsabilità politiche e amministrative di chi in questi anni, avendone il potere e la facoltà, nulla ha visto e di nulla si è accorto. Si perché i Sindaci in quanto membri del massimo organo di governo di ATO, hanno sempre approvato tutto quello che il DG gli metteva sotto il naso. Hanno approvato il bando di gara dichiarato “truccato” dalla Procura fiorentina, il Contratto iper-oneroso che ne è seguito con SEI Toscana (il gestore uscito vincitore dalla gara). A sentirli stasera pareva che fino ad oggi fossero stati sulla luna invece che nelle Assemblee di ATO. Vittime innocenti e impotenti, costretti tra l’incudine di un ATO controllato da 5 comuni su 106 e il martello del gestore unico Toscana SEI, a loro dire, libero di fare quello che vuole. Come se lo Statuto che assegnava a così pochi Comuni il controllo di ATO non lo avessero approvato loro. Come se il contratto con Toscana Sei lo avesse approvato qualcun altro e non loro. E come se, cosa veramente imbarazzante, Toscana Sei fosse un soggetto autonomo e terzo. Si, perché loro fanno finta di non saperlo, ma è bene ricordare che Toscana Sei per il 50% circa è proprietà degli stessi 106 Comuni che compongono ATO Sud. I Sindaci stanno di qua e di là (un’apoteosi di conflitto d’interessi da loro stessi creato) ma, loro dicono, non si sono accorti di nulla. Hanno addirittura il coraggio di stracciarsi le vesti proclamandosi vittime! Se non ci fossero di mezzo tanti quattrini pubblici se ne potrebbe anche ridere di tanta sfrontatezza. E qui non c’entrano nulla le questioni penali che coinvolgono il DG qui è questione meramente politica e di responsabilità amministrativa di amministratori pubblici che hanno dimostrato, nella migliore delle ipotesi, totale incapacità di intendere e di volere esercitare le loro responsabilità politiche e amministrative. Perché al di la delle pietose giustificazioni che propongono è veramente difficile credere che così tante persone per così tanto tempo non abbiano mai capito le conseguenze degli atti che approvavano. In quattro anni i Sindaci riuniti in assemblea hanno approvato almeno una trentina di atti fondamentali che riguardano questa vicenda. Dal Bando di gara, al Contratto con SEI a tutte le Convenzioni con i Gestori degli Impianti. Atti tra loro coerenti che, tutti insieme, manifestano in modo chiaro ed inequivocabile, ben prima e al di la degli aspetti penali, il perseguimento degli obbiettivi che poi sono stati raggiunti. Garantire il mantenimento del vecchio sistema di gestione in mano al PD. E davvero vogliono farci credere che non si erano resi conto di ciò che facevano? Ma per carità!!
Per vedere e capire era sufficiente voler guardare. Noi che lo abbiamo fatto lo abbiamo capito velocemente che c’erano cose che non quadravano, che la gara presentava elementi anomali e il contratto era assolutamente squilibrato a favore del GU. E noi non siamo esperti o aquile particolarmente intelligenti e non disponiamo neppure delle strutture tecniche che anche l’ultimo dei comuni ha a disposizione. Ma quando glielo abbiamo detto hanno fatto spallucce. Si perché in tempi non sospetti, prima che la magistratura si muovesse, abbiamo presentato in tanti consigli comunali una mozione che spiegava dettagliatamente come stavano le cose e proponeva all’amministrazione comunale di turno di agire all’interno di ATO per l’annullamento della gara e del contratto. Non l’hanno voluto fare e non hanno neppure voluto capire, succubi del PD al governo in regione, nelle provincie, nei comuni, nelle società proprietarie degli impianti che trattano i nostri rifiuti e in Toscana Sei. Un sistema, quello del PD, che occupa le istituzioni in spregio dell’interesse pubblico e che in questo caso ci fa pagare la seconda bolletta più cara d’Italia a cui si sono accodate consenzienti anche le giunte di destra che nel tempo hanno governato da queste parti. Dove finiscono tutti questi soldi? Perché qui stiamo parlando di una bolletta da 170 milioni l’anno per 25 anni che fanno la ragguardevole cifra di 4,2 miliardi di €. Al cui confronto i circa 400.000 € che, secondo la Procura, l’ing. Corti avrebbe percepito illegalmente, sono bruscolini.