Dalla pagina Facebook del PD leggiamo l’intervento di Andrea Rossi, sindaco uscente: << Sul turismo, nonostante la crisi, sono stati cinque anni di leggera crescita o comunque di sostanziale stabilità. Siamo stati il primo comune in provincia di Siena ad istituire la tassa di soggiorno e a riutilizzare le risorse incassate in promozione turistica soprattutto in Cina e negli Stati Uniti”>
Riteniamo questo fatto altamente discutibile.
La gestione dei proventi ricavati dalla tassa di soggiorno è disciplinata dal D.L del 14/03/2011 n° 23 “Disposizioni in materia di federalismo Fiscale Municipale.”
Per conoscenza, a chi non lo avesse ancora letto, tale legge all’art. 4 comma 1 recita:
“I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.”
Invitiamo il sig. Andrea Rossi e soprattutto l’assessore al Turismo e alla Cultura a leggersi anche il Titolo V della nostra Costituzione (art. 117 e seguenti) che dispone le norme di funzionamento di Regioni, Comuni ed Enti Locali, nonché la legge quadro “Sul Turismo” n° 135/2001 e la legge regionale “finanziaria”n° 65/2010.
Nella L. 135/2001 si sancisce la “regionalità della materia turistica” individuando la Regione come l’istituzione più adatta a legiferare nel settore e attribuendo allo Stato (art. 2) solo alcuni compiti ben individuati quali la cura dei RAPPORTI INTERNAZIONALI (tramite l’ENIT); all’art. 5 della medesima si disciplinano “i sistemi turistici locali come“contesti omogenei integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e attrazioni turistiche compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”.
In parole povere stabilisce che la programmazione del comparto turistico non va fatta in ordine al singolo Comune, ma in visione di un territorio più vasto in cui sussistono le stesse prerogative e le stesse offerte turistiche. Questo è anche il fine della Comunita Europea che, ultimamente, incentiva a livello economico con finanziamenti volti a progetti territoriali interregionali. Al Movimento 5 Stelle tale progettazione, nel nostro Comune risulta pressoché nulla. Poco o niente è stato creato di concerto con le amministrazioni limitrofe; ci risulta, anzi, che persino la calendarizzazione degli eventi sia sempre stata creata senza prendere in considerazione le attività svolte negli altri comuni, danneggiando così l’offerta turistica locale e sprecando soldi dalle casse comunali.
La L.R. 65/2010 invece regola le funzioni attribuite alla Regione, alle Province ed ai Comuni; si fa presente, senza dilungarci ulteriormente, che tale legge attribuiisce ai Comuni le funzioni amministrative in materia di:
Esercizio delle strutture ricettive,
Esercizio delle attività professionali,
Accoglienza, informazione turistica e promozione della conoscenza sulle caratteristiche dell’offerta turistica del territorio comunale.
Letta attentamente questa legge dà ai Comuni l’onere di gestire, a livello promozionale, esclusivamente l’incoming turistico (ossia l’accoglienza che insiste nel territorio locale), mentre affida alla Provincia, ma specialmente alla Regione l’incarico della Promozione all’estero.
Il fine ultimo di tali leggi era quello di evitare sprechi in attività promozionali senza una reale sostenibilità.
Pensare a promuovere un territorio o prodotto locale così ristretto come quello di Montepulciano, per quanto noto all’estero, può a livello nazionale creare solo un danno; non si può essere così stupidi da pensare di andare in Cina, ad esempio, a pubblicizzare un prodotto come il nostro vino e poi non sapere che, se anche solo i milionari cinesi (che sono più di 1.000.000 pensassero di comprarsi una cassa di Nobile, tutte le nostre aziende non riuscirebbero per 1 anno a smaltire le loro richieste. E’ questo che la nostra amministrazione uscente ritiene per Turismo Sostenibile?
Oltre ad andare contro le normative nazionali e regionali in materia di turismo, va contro pure all’utilizzo dei proventi che le strutture ricettive incassano dalla tassa di soggiorno. A nostro avviso, sentiti pure alcuni agriturismi al riguardo, la tassa di soggiorno può avere un senso solo se serve a coadiuvare le strutture e le aziende che lavorano a diretto contatto con il turista oppure a rendere il territorio più sostenibile e fruibile per i cittadini che vi risiedono.