Sono ormai alcuni giorni che non si parla d’altro: la candidatura del territorio tra Pienza e Trequanda ad unico sito nazionale di stoccaggio di scorie radioattive.
Parliamo principalmente di rifiuti derivanti da prestazioni mediche quali radioterapie e terapie antitumorali e di alcuni di natura industriale a bassa e media attività. Su tutto il territorio nazionale sono 67 i siti candidati e che, secondo i vari organi competenti, avrebbero le caratteristiche per l’insediamento di questo centro di stoccaggio. Una premessa doverosa va fatta.
Sono anni che questa problematica viene rimandata, perché particolarmente spinosa ed “elettoralmente” non conveniente. La politica però, quella seria almeno, serve a risolvere i problemi che nel corso del tempo si presentano nelle nostre vite. Che questo deposito debba essere fatto e’ chiaro. Nessuno lo vuole e le ragioni sono molteplici. Noi proveremo a spiegare le nostre, confermando il nostro stupore per la candidatura dell’area compresa fra Pienza e Trequanda.
Diverse sono le ragioni che ci spingono a dire un NO convinto, prima fra tutte la scelta del luogo. Le nostre zone, dalla Valdorcia alla Valdichiana, storicamente e ancora di più negli ultimi decenni, hanno visto nascere importanti aziende agricole,agrituristiche e di servizi,che hanno contribuito a rendere il nostro un territorio d’eccellenza. Prodotti come vino,olio,pecorino, per citarne solo alcuni, che hanno ricevuto importanti certificazioni, hanno reso questi luoghi punti di riferimento per le eccellenze enogastronomiche italiane nel mondo. E poi come non ricordare la Val d’Orcia riconosciuta come patrimonio Unesco? Stiamo parlando di una importante area turistica dall’economia oramai consolidata, con migliaia di addetti più l’indotto, scalfita momentaneamente dalla pandemia Covid, ma che, siamo certi, ritornera’ ai livelli che tutti conosciamo.Ricordiamo anche le particolari ed uniche bellezze paesaggistiche,storiche ed architettoniche che solo questo angolo di Toscana puo’ regalare a coloro che vi risiedono e a tutti coloro che scelgono di trascorrervi periodi più o meno lunghi.
Una economia ed uno stile di vita che la nascita di questo sito metterebbe in serio pericolo.
Per queste motivazioni il nostro NO alla costruzione di un tale impianto di stoccaggio e’ un NO convinto e ci batteremo con ogni forza e in ogni sede perché questo non venga mai realizzato. Inoltre ci preme ricordare che argomenti di tale delicatezza e importanza per il benessere e la salute del territorio vadano discussi nelle sedi opportune, come stiamo già facendo e come abbiamo sempre fatto! E sicuramente aggiorneremo prontamente i cittadini sull’evoluzione della situazione partecipando ad un sano dibattito politico nell’ambito delle sedi istituzionali preposte.
Un pensiero su “Un territorio da difendere”
I commenti sono chiusi.
Io penso che tutta l’Italia sia un giardino da proteggere, non c’è zona che non abbia storia, cultura e bellezze storico-paesaggistiche da salvaguardare; che ciò non sia stato mai fatto per alcuni territori non significa che questi non ne abbiano diritto. Secondo me quale altro governo potrebbe essere in grado di scegliere il sito migliore e fare finalmente le cose perbene? Ricordiamo che il sito di stoccaggio potrebbe regalare al territorio molti posti di lavoro incrementando la fiducia dei cittadini nelle innovazioni e nella salvaguardia del pianeta.